Le molte facce della solitudine

Il senso di solitudine si presenta quando

ci sentiamo esclusi

ci sentiamo diversi

ci manca l’altrui riconoscimento

non sappiamo con chi condividere il nostro tempo e il nostro sentire

quando pensiamo che non ci sia nessuno a cui chiedere aiuto

quando ci sembra che il mondo vada avanti senza di noi perché non ci vede 

quando…

 

Quando si inizia a cercare cosa è più giusto per sé succede facilmente che ci sentiamo più soli.

Si esce fatalmente dal coro a cui normalmente si è appartenuti fino a quel momento.

Diventiamo diversi e le nostre scelte ci escludono da alcuni o tanti degli aspetti della vita di comunità e dobbiamo fare i conti con il giudizio, la critica, il rifiuto, la distanza di chi magari credevamo vicino.

Se voglio cambiare alimentazione perché quella ricca di proteine animali, zuccheri, carboidrati e sale mi fa male, avrò delle difficoltà a vivere una socialità serena.

Se voglio smettere di fumare, specialmente da giovani, mentre tutti intorno a me fumano sarò deriso!

 

La notizia clamorosa è che in realtà la solitudine siamo noi che la coltiviamo dentro e la portiamo fuori

 

La solitudine è un atteggiamento interiore che coltiviamo a seguito di impulsi intimi che fanno dipendere lo spessore del nostro essere dallo spessore del riconoscimento degli altri. La solitudine è un atteggiamento interiore che si sviluppa a seguito del bisogno potente di riempire un vuoto interiore.

 

Sono molte le cose da dire e con cui misurarsi quando si entra in questo campo e per affrontarle occorre lavorare sulla persona, sui suoi bagagli emozionali, per liberarli dai condizionamenti, come faccio nei miei corsi o nelle sedute individuali

 

Tutte le solitudini nascono da un solo unico fattore:

la perdita di contatto con la nostra fonte principale di vita, che è il concepimento

In qualsiasi modo sia avvenuto, in qualsiasi modo poi la vita si sia sviluppata, il nostro concepimento è sempre un assoluto atto di imperscrutabile mistero, di magia e di infinita meraviglia, radice della nostra esistenza.

        

  MA È SOPRATUTTO IMPULSO ALLA VITA QUALSIASI SIA IL SUO PREZZO

che ci ricollega alla Vita in sé al di là delle vicende terrene

Lo spermatozoo e l’ovulo si incontrano e si sviluppa una scintilla, il miracolo della vita, proprio di quella vita lì si è attuato.

E da quel momento molte cose, tantissime cose si generano e sviluppano, niente è più come prima. Quella luce abita dentro le nostre cellule, scorre nel nostro sangue per tutto il tempo che abbiamo a disposizione, è contenuta nel nostro DNA, in quello che gli scienziati hanno chiamato, e talvolta chiamano ancora quando nell’ignoranza, il DNA spazzatura.

Noi emettiamo e riceviamo luce ininterrottamente a partire proprio dal DNA, quella elica filamentosa che ogni nostra cellula contiene fin dal primo istante.

E allora se perdiamo il contatto con quella scintilla, con quella luce che si irradia, con quella vibrazione delicata e potente al tempo stesso che è la nostra sorgente, ecco noi diventiamo ricattabili, e fragili, e tristi e profondamente soli, perdiamo la connessione…

è come se ci si staccasse la spina!

Così, quando ci si riconnette, la solitudine si presenta invece come un bene prezioso

di ascolto e rispetto di sé.

E oltre a tutto questo è proprio quando siamo soli e lasciamo liberamente fluire i nostri pensieri e sentire senza muri o cartelli di divieto che

si presentano le migliori intuizioni, percezioni, comprensioni.

Nella solitudine, la nostra creatività interiore ha modo di affacciarsi e portare le sue opzioni di rinnovamento che ci conducono

più presso quel progetto di vita con cui nasciamo e al bisogno di rispettarlo.

E allora: quando ti senti perso, quando la disconnessione da quel segreto magico della vita si fa più lontano, quando troppe sono le cose che ti distolgono da ciò che ti fa bene o quando vuoi rinforzare la connessione con le origini della tua vita allora…

immagina quella luce, quella luce del tuo concepimento, quell’esplosione di vita che si è manifestata in quell’incontro: visualizzalo davanti a te e sentine la potenza, l’inevitabilità, la saggezza antica che esprime. Lasciati invadere da quella luce e inspira insieme a lei. Poi quando questo sentire è chiaro  allunga una mano davanti a te, prendi quella luce e portala al cuore, nel tuo petto e lì mentre respiri dai anche un suono , basta anche solo una aahhh mentre espiri. Senti il tepore, l’energia soffice e gioiosa che si espande dentro di te. Respira e dai suono, resta in ascolto il tempo che vuoi. Quando senti di avere esaurito il momento ringrazia e inchianti a te stesso.

Se vuoi puoi anche portare quella luce, dopo il cuore, in un punto del tuo corpo dove senti dolore o disagio o percepisci la presenza di una emozione boicottante. Sarà un toccasana.

Buona meditazione di riconnessione!!!

 

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